È ormai scontato affermare che siamo in piena era digitale. Un’era caratterizzata dall’evoluzione e dalla invadenza delle tecnologie le quali hanno rivoluzionato completamente il modo in cui le informazioni vengono create, trattate, condivise e conservate.
L’avvento delle piattaforme digitali e dei social media ha quindi di fatto rivoluzionato il modo in cui le notizie vengono prodotte, distribuite e ‘consumate’.
Se è ormai appurato che gli Sport Equestri stanno avendo una forte evoluzione nella direzione della tutela e del benessere del cavallo, nell’attenzione alla ‘social license’, (lo vediamo in particolare oggi nella disciplina del dressage) – una evoluzione necessaria e ben accolta dalla società oltre che da tutto il settore equestre – di pari passo è evidente l’evoluzione del giornalismo nell’era digitale:
il giornalismo sta subendo una delle trasformazioni più significative nella storia dei media e coinvolge, ovviamente, la professione del giornalista del settore degli Sport Equestri.
Le attività sui social media, già da tempo parte integrante del lavoro giornalistico, sono diventate parte integrante della vita quotidiana e decisamente protagoniste nelle manifestazioni sportive.
Se fino a qualche anno fa un importante evento equestre era un’occasione di incontro tra editori e giornalisti delle principali testate equestri, oggi le sale stampa sono perlopiù occupate da rappresentanti dei media digitali e dei cosiddetti ‘content creator’.
Una moltitudine di team dei social media impone, inoltre, agli uffici stampa cambiamenti tecnici innovativi; per esempio sull’ampiezza di banda richiesta durante il caricamento di video su Instagram e altre piattaforme, i nostri colleghi, che si tratti di fotografi o giornalisti, a volte incontrano limiti tecnici. Limiti tecnici che non sempre gli uffici stampa più tradizionali sono in grado di affrontare ma, almeno i più importanti, si stanno attrezzando per farlo. Perciò, le dinamiche di produzione, distribuzione e consumo delle notizie stanno subendo profondi cambiamenti non solo per i giornalisti ma spingendo anche i comitati organizzatori a riconsiderare le proprie risorse tecnologiche.
Risulta tuttavia necessario sottolineare l’importanza del giornalismo sportivo di qualità. In questo cambiamento epocale è di fatto estremamente importante che si faccia una chiara distinzione tra le attività più prettamente commerciali dei social media e l’attività del giornalista sportivo che si occupa di dare informazioni con articoli scritti per giornali, interviste, approfondimenti, reportage, telecronache e programmi radiofonici o televisivi.
Nel nostro caso, il giornalista deve avere una conoscenza approfondita degli Sport Equestri e delle diverse discipline, oltre a competenze comunicative e giornalistiche. In altre parole, il team di un rider o di un brand, pur essendo pienamente legittimato nel suo lavoro, non dovrebbe essere confuso con un rappresentante dei media che fa il proprio lavoro utilizzando i canali appropriati.
Senza dimenticare che il giornalista in quanto professionista dell’informazione è tenuto al rispetto delle regole deontologiche.
Questo è un argomento che scotta…