Nel corpo di un cavallo ci sono circa 700 muscoli…
Prof.ssa Emanuela Valle
Dip. Scienze Veterinarie – Università di Torino
I cavalli sono naturalmente muscolosi. La loro straordinaria muscolatura è il risultato di secoli di selezione genetica per affinare caratteristiche come velocità, resistenza e forza.
Ogni disciplina equestre ha portato alla nascita di razze con diverse caratteristiche muscolari: ad esempio, i purosangue da corsa hanno fibre muscolari che favoriscono contrazioni rapide e movimenti veloci, mentre i cavalli che affrontano gare di endurance hanno fibre muscolari per il lavoro lungo e di resistenza che li portano a percorrere lunghe distanze.
Tra questi due estremi abbiamo i cavalli del salto ostacoli che hanno caratteristiche proprie fatte per poter sviluppare forza e potenza sul salto.
I muscoli del cavallo si possono suddividere in diverse sezioni corporee, ognuna con una funzione specifica nel movimento e nella stabilità:
Collo è il timone dell’equilibrio: i suoi muscoli consentono al cavallo di muovere testa e collo con precisione. Un collo correttamente muscolato aiuta a mantenere l’equilibrio ma anche contribuisce a un atteggiamento corretto, elementi fondamentali nel cavallo sportivo.
Schiena è la colonna del controllo: la muscolatura dorsale gioca un ruolo centrale nella stabilità del tronco e agisce come un vero e proprio albero di trasmissione, trasferendo la spinta dagli arti posteriori fino al treno anteriore. Una schiena forte e elastica è essenziale per garantire fluidità di movimento e una buona funzione di supporto grazie al core.
Arti anteriori e posteriori sono guida e motore della spinta: i muscoli principali del posteriore, tra cui glutei, semitendinoso, semimembranoso, bicipite femorale, forniscono la potenza necessaria non solo per il movimento alle varie andature, ma anche per accelerare, saltare e spingere con efficacia. I muscoli principali dell’anteriore invece coordinano i movimenti degli arti anteriori, garantendo direzione, qualità delle falcate, precisione sul salto e agilità.
Come si costruisce la muscolatura del cavallo?
La struttura muscolare del cavallo è il risultato di tre fattori chiave: genetica, alimentazione e allenamento.
Ogni razza è stata selezionata per esigenze diverse ma durante la gestazione, si pongono basi decisive. Infatti, nel terzo trimestre di gravidanza, si definiscono numero, dimensione e tipo di fibre muscolari.
Questi parametri vengono determinati in utero e sono altamente sensibili all’apporto nutrizionale.
Una corretta alimentazione della fattrice in questa fase è quindi cruciale per garantire lo sviluppo ottimale del puledro.
Negli anni di crescita e formazione è l’allenamento mirato a modellare la muscolatura: esercizi specifici possono rafforzare i diversi distretti muscolari migliorando performance, equilibrio e resistenza. Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave nello sviluppo muscolare, soprattutto nei cavalli sportivi.
Le proteine forniscono gli amminoacidi essenziali, indispensabili per la crescita, il recupero e la performance.
I cavalli producono alcuni amminoacidi da soli (non essenziali), ma altri, come lisina, metionina, treonina e triptofano, devono essere assunti con la dieta, perché non possono essere sintetizzati.
Una loro carenza può compromettere la risposta all’allenamento e le capacità atletiche nel cavallo adulto, o la crescita nel puledro Tra tutti, la lisina è particolarmente importante e in caso di lavoro molto intenso il suo fabbisogno stimato di 0,1 g/kg di peso vivo ovvero circa 50 g di lisina per un cavallo di 500 kg.

Quando l’infiammazione diventa degenerazione
Il termine artrite si riferisce a qualsiasi infiammazione che colpisce un’articolazione. Può avere origini diverse: traumatica, infettiva (più comune nei puledri) o legata a patologie dello sviluppo, come l’osteocondrite dissecante (OCD).
L’artrite si manifesta di norma con i classici segni dell’infiammazione: gonfiore, aumento della temperatura locale e dolore, che può tradursi in zoppia o rigidità del movimento. Se non trattata in modo adeguato, l’infiammazione può portare a modificazioni croniche dell’articolazione, dando origine alla osteoartrosi: malattia articolare cronica e progressiva, caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine, dall’infiammazione persistente e da cambiamenti strutturali dell’articolazione.
Può essere la conseguenza diretta di un’artrite acuta non risolta che causa poi dolore e zoppia, con una compromissione significativa della mobilità e della qualità di vita del cavallo.
Il veterinario, tramite esami diagnostici, può individuare segni tipici della degenerazione articolare, come: riduzione dello spazio articolare, rimaneggiamenti dell’osso subcondrale e formazione di osteofiti (escrescenze ossee).
Un intervento tempestivo, una gestione corretta dell’attività fisica e, se necessario, l’uso di integratori o trattamenti farmacologici, può aiutare a rallentare il processo degenerativo e migliorare il comfort del cavallo.
Percentuali e numeri
40%: è la percentuale di massa muscolare nel corpo di un cavallo medio. Nei cavalli in allenamento intenso la quota può salire ed arrivare in alcuni soggetti anche al 50-55%.
700: è all’incirca il numero di muscoli che compongono il corpo di un cavallo e che lavorano in perfetta sincronia. Tutto è controllato dai muscoli perfino le emozioni sono il risultato di contrazioni muscolari specifiche dei muscoli facciali.
Gli integratori
Negli integratori per cavalli formulati per il supporto muscolare troviamo spesso, oltre ad aminoacidi, vitamine e minerali, anche estratti vegetali con proprietà nutraceutiche.
Tra questi, la spirulina è una delle più utilizzate. Questa microalga contiene fino al 70% di proteine, con un profilo amminoacidico ricco di aminoacidi essenziali, tra cui leucina, isoleucina e valina (i noti BCAA, fondamentali per la sintesi muscolare e il recupero post-esercizio).
La spirulina si distingue non solo per la qualità proteica ma anche per fornire vitamine, minerali e antiossidanti.
Grazie a queste caratteristiche, rappresenta un valido supporto nutrizionale per cavalli sottoposti a lavoro intenso, contribuendo non solo all’apporto proteico, ma anche al miglioramento dell’equilibrio antiossidante.
Va integrata nella dieta seguendo il dosaggio indicato dal veterinario, in funzione dell’integratore scelto.