Teoria e pratica
La teoria è il sapere, la pratica è il saper fare. Ma è sempre la conoscenza che precede l’azione.
Senza cultura equestre e competenza nell’addestrare i cavalli non c’è insegnamento possibile.
Nel caso dell’equitazione, il ‘professore’ forma il suo allievo, il cavallo, creatura estremamente sensibile sulla quale qualsiasi intervento, positivo o negativo che sia, costituisce un atto di addestramento. L’equitazione e l’addestramento non possono essere separati: per il semplice fatto di essere su un cavallo, si fa inconsciamente addestramento o disaddestramento.
L’istruttore, l’addestratore non devono accontentarsi di ‘imparare a fare’ ma devono ‘fare capire’ cosa fare, come, quando, perché, a quale scopo… si deve insegnare ai cavalieri ad essere degni di tale nome e al tempo stesso modesti. L’equitazione consiste dunque prima di tutto nell’imparare a capire i cavalli per avere la loro collaborazione senza asservirsene. In questo senso l’equitazione compete all’uomo onesto.
L’equitazione si può riassumere in due parole: Giustizia e Giustezza.