L’inevitabile
Inevitabile entrare diretti nel dramma che sta coinvolgendo l’intera umanità, un tempo di emergenza in primis sanitaria ma anche sociale ed economica e di incertezza nei confronti del futuro, non solo immediato ma anche più a lungo termine. Il Covid-19 è nelle nostre vite, nelle nostre case, nei nostri pensieri, nel nostro tempo. E come tutto il mondo anche gli sport equestri stanno attraversando la loro tempesta. Una tempesta che coinvolge l’intero comparto e che culmina nello slittamento all’anno prossimo dei Giochi Olimpici, esattamente nelle stesse date e cioè dal 23 luglio all’8 agosto, mentre i Giochi Paralimpici saranno dal 24 agosto al 5 settembre, 2021.
A deciderlo sono stati il Comitato Olimpico Internazionale (IOC), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, il Governo Metropolitano della città di Tokyo e il Governo del Giappone. Da qui ne sono derivate una serie di decisioni di FEI, EEF e IJRC riguardo alla nuova programmazione del calendario e alle regole dell’acquisizione dei punti Ranking.
Questo tempo di incertezza, in cui tutto è sospeso, in cui tutti i Paesi stanno arrancando per trovare la strada della ripartenza, sta decretando un periodo della storia dell’umanità, che verrà raccontato dagli storici nei libri di studio delle generazioni future e dagli scrittori nei loro best-seller. Capolavori della letteratura come ‘I Promessi Sposi’ di Alessandro Manzoni e ‘L’Amore ai tempi del colera’ di Gabriel Garçia Marquez hanno testimoniato le grandi epidemie attraverso struggenti storie di amori impossibili; oggi ci sarebbe voluto Umberto Eco a raccontare ‘La civiltà ai tempi dei Coronavirus’…
Ci saranno scrittori, filosofi e sociologi a raccontarlo.
C’è davvero un immenso su cui riflettere; d’altronde abbiamo smesso di comprendere e rispettare la Natura e com’è possibile salvaguardare la salute pubblica allontanandosi dalla Natura e defraudandola? Cerchiamo di comprendere cosa sta succedendo perché il rischio è quello di imboccare una strada senza uscita.
Di questo mondo ‘civilizzato’ sino all’estremo facciamo tutti parte. Anche noi che abbiamo il grande privilegio di appartenere al mondo equestre e di vivere accanto ai cavalli, ognuno nel proprio settore, nelle tantissime figure professionali che vi appartengono. L’economia che ne scaturisce, il lavoro di ognuno, sono, come l’economia mondiale, nel pieno della tempesta alla quale ognuno dovrà fare fronte grazie alle proprie risorse, al proprio impegno e a una rinnovata professionalità.
Eppure in tutto questo caos, qualcosa di positivo c’è, eccome se c’è. Ora che tutto si è fermato, niente competizioni, niente viaggi, niente ranking, niente campionati, c’è più tempo da dedicare ai cavalli, più pensieri per farli stare meglio, più libertà concessa a loro nei paddock, più dedizione alla loro serenità, più attenzione alla gestione della loro vita quotidiana in funzione delle loro necessità. E, non ultimo, più tempo per osservare i loro sguardi più sereni, per conoscerli, per capirli.
Nella pagine della rivista di Maggio troverete le riflessioni e i pensieri di cavalieri e professionisti del settore, testimonianze che speriamo possano essere di riferimento per ognuno anche quando tutto ricomincerà daccapo, con la speranza che questo tempo sospeso possa avere, alla fine, un senso entrando in profondità in ognuno di noi affinché tutto possa ricominciare molto meglio di prima. A queste riflessioni, poi, ognuno aggiunga le proprie.
Susanna Cottica