Intervista al francese Jean Maurice Bonneau, selezionatore e capo equipe della Young Riders Academy. La sua esperienza, la conoscenza del salto ostacoli ai massimi livelli, le competenze come trainer, coach e manager, oltre alle capacità organizzative, lo rendono una delle personalità di maggiore prestigio negli sport equestri a livello mondiale.
Il nostro sport ha conosciuto una continua evoluzione tecnica e professionale. Sulla base della tua esperienza di cavaliere e di allenatore, è più difficile oggi per un giovane costruire una carriera e raggiungere alti
livelli più di quanto non lo fosse vent’anni fa?
Questa domanda riguarda un aspetto fondamentale del nostro sport. L’evoluzione di uno sport è legata all’evoluzione della società. Dobbiamo essere costantemente connessi alla realtà e utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo per aiutare questi cavalieri a raggiungere il massimo nel loro sport. Quindi questa è l’idea. E quali mezzi possiamo usare? Noi, ad esempio, stiamo usando la nostra rete. Grazie ai nostri trainers, al Board della Young Riders Academy e a me, abbiamo conoscenze ovunque e cerchiamo di motivare i giovani cavalieri. Se vogliamo creare nuovi atleti, i nuovi campioni di domani, dobbiamo fare tutto il possibile per sostenerli e aiutarli.
Clean sport, welfare e procedure antidoping sono sempre più al centro dell’attenzione, così come la crescente sensibilità nei confronti della gestione dei cavalli e la consapevolezza che bisogna permettere loro di vivere il più possibile secondo natura. Quali regole andrebbero rispettate
per garantire ai cavalli una lunga carriera sportiva nel rispetto del loro benessere psico-fisico?
Sport pulito, welfare e procedure antidoping fanno sicuramente parte del nostro programma, perché non si può prescindere da tutto questo. Sta a noi – che conosciamo e lavoriamo con questi incredibili animali – spiegare che i cavalli possono vivere bene e in armonia con le persone anche nello sport. Dobbiamo far sapere che lavoriamo osservando e rispettando il benessere degli animali, ed è ovvio che sia così perché in questo sport il cavallo diventa un vero e proprio partner. Ovviamente affrontiamo anche queste tematiche con i giovani cavalieri perché hanno bisogno di sapere […]. Il nostro è uno sport olimpico, è un’industria globale ed è per questo che difenderò la mia vita, la mia passione, il mio sport, finché vivrò. Tutti i veri campioni sono considerati eroi, ti rendi conto che devi essere pulito, altrimenti mentiresti a tutti i bambini, a tutti i fan. Nessuno può permettersi di farlo. Se manca questo allora nessuno sport non ha più alcun senso.
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