Il traguardo è un punto di partenza
Questo anno, e oltre, di pandemia, al di là del primario aspetto sanitario, ha colpito duramente l’economia di tutti paesi con la chiusura forzata della maggior parte delle attività. Così è stato anche per lo sport, in particolare per le attività di palestre, piscine, sport collettivi e di squadra e anche per lo sci. A discapito delle attività in ambienti chiusi, le restrizioni hanno fatto letteralmente esplodere le attività all’aperto, nella natura.
Mai come quest’anno si sono viste persone a piedi e in bicicletta sulle strade di campagna. Ad avere un incremento di attività è stata anche l’equitazione, a conferma degli enormi pregi del nostro sport che, a partire dal pregio assoluto rappresentato dal rapporto con il cavallo, consente di stare all’aria aperta, in spazi grandi.
La dimostrazione della crescita dei numeri è confermata dai dati ufficiali emessi dalla FISE: lo scorso 31 marzo i titolari di tessera federale erano ben 101.034. Prendendo a riferimento lo stesso periodo, compreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2020, la Federazione si attestava a quota 66.624. Un incremento, quindi, del 66%.
A questo punto, però, il vero traguardo non è l’avere ottenuto questi numeri ma essere in grado di mantenerli nel tempo. Questo è il vero impegno che da adesso in poi bisogna assumersi. Un impegno da parte di tutti coloro che operano nel settore, scuole di equitazione e gestori dei centri ippici, istruttori, tecnici e tutte le professionalità coinvolte che sarebbe molto lungo elencare per intero.
Un impegno che convoglia, infine, nella federazione che dovrà mettere in campo tutte le risorse possibili al fine di tracciare un percorso ben preciso di valorizzazione del nostro sport, attraverso la qualità dell’operato di tutti e sempre nel rispetto dei valori etici che lo devono contraddistinguere grazie ai veri artefici di ogni successo, i cavalli.