L’eredità di Parigi 2024
L’equitazione ha fatto il suo debutto ai Giochi Olimpici come sport ufficiale a Parigi nel 1900 con alcuni eventi legati al salto ostacoli. In occasione dei Giochi di Stoccolma del 1912 è stato assegnato loro un posto permanente nel programma olimpico.
I Giochi di Helsinki del 1952 hanno segnato un’importante svolta, poiché le donne sono state autorizzate a partecipare alla gara di dressage.
Nel 1964, le donne hanno avuto accesso a tutte le discipline equestri e l’equitazione è diventata l’unico sport completamente misto ai Giochi Olimpici.
Il cavallo protagonista e uomini e donne che competono insieme rendono le discipline equestri uniche ma anche ‘delicate e complesse’ e portatrici di messaggi importanti.
Il fatto che uomini e donne competano insieme sottolinea le peculiarità, non comuni, che cavalieri e amazzoni devono avere oltre alle capacità tecniche: ‘qualità sopraffine e impalpabili’… La forza qui non c’entra.
Non ci sono diseguaglianze. E poi c’è il cavallo.
Con i cavalli si condividono la vita, le giornate, le ore, i minuti, le gioie e i pianti. I cavalli sentono tutto, sentono noi, sentono la responsabilità e l’impegno della competizione, sanno quando stanno combattendo per una medaglia. Intorno al cavallo, alle sue necessità, ci sono persone che lavorano con dedizione, professionalità, impegno incessante per vivere la gioia di una vittoria, per tremare di fronte a un infortunio, per condividere valori di rispetto, lealtà, resilienza, amore.
I valori che dovrebbero guidare il mondo. Sui social abbiamo letto i commenti degli atleti, eccone alcuni tra i più significativi.
Il primo, Henrik von Eckermann che ha visto svanire il sogno di annoverare ancora una medaglia per sé e per il suo King Edward a causa di una caduta per un’incomprensione tra i due:
«Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono finite e in un modo che non avrei mai potuto immaginare. Ciò che fa più male è che questi erano gli ultimi giochi olimpici per King Edward, il suo fisico e il suo spirito erano lì per combattere per la medaglia; lo meritava così tanto. Avergli negato questa possibilità è una pillola amara da ingoiare. Ma con il tempo la ferita e il dolore guariranno e la cicatrice che rimarrà spero mi renderà un cavaliere e un uomo di cavalli migliore. Ti sarò per sempre grato King mio, e lo sarò alla mia squadra e alla mia famiglia..»
Henrik von Eckermann
«Grazie Romeo, mio combattente, compagno e leggenda per sempre; al suo proprietario e amico che mi ha affidato il suo cavallo molto speciale; al mio super-groom e migliore amico di Romeo, a tutto il team di casa e a mio padre, alla famiglia e ai migliori amici che hanno fatto il viaggio a Parigi. Vincere una medaglia d’oro olimpica circondati da tutti voi lo ha reso dieci volte più bello. Grazie, vi devo molto».
Harry Charles
«Il lavoro di squadra è il segreto che fa sì che persone comuni raggiungano risultati incredibili…»
Steve Guerdat
Parigi è stata anche una eccezionale vetrina della connessione tra allevamento e sport. Nella rivista troverete non solo resoconti delle gare, approfondimenti sui campioni olimpici, ma anche inedite statistiche allevatoriali, le linee materne e gli stalloni che hanno avuto il numero maggiore di figli in gara. Una raccolta straordinaria di dati, a cura del ‘nostro’ Luca Paparelli, che sottolinea il lungo percorso che c’è dietro alla formazione di ogni campione.
E ancora, statistiche sull’età e sul numero di partecipazioni olimpiche dei cavalli, interviste, regolamenti, storie, veterinaria e altro ancora su Parigi 2024 nelle discipline di salto ostacoli, completo e dressage.