Lorenzo De Luca è una punta di diamante del salto ostacoli azzurro e una figura di riferimento nel panorama internazionale
Incontri Lorenzo De Luca e capisci subito quanto la passione sia importante in quello che fa. Lo capisci dalla gioia con cui fa le cose, da quella particolare luce che ha negli occhi e dall’amore che manifesta per i suoi cavalli. Un fuoriclasse nel talento, nell’intuito, in quella spontaneità che in gara gli consente di unirsi in un tutt’uno con i suoi cavalli ed eseguire performance davvero spettacolari.
Lorenzo De Luca è nato a Lecce il 23 aprile 1987. Atleta del centro sportivo dell’aeronautica militare, Lorenzo De Luca ha ottenuto nel 2017 il secondo posto nel ranking List della FEI, la più alta posizione raggiunta da un cavaliere italiano. È a oggi l’unico cavaliere italiano ad aver gareggiato nella Rolex IJRC TOP 10 Ginevra, edizione 2018 con Ensor de Litrange.
Lorenzo ha vinto il Gran Premio Roma a Piazza di Siena nel 2018 in sella a Scuderia 1918 Halifax Van Het Kluizebos, stallone che proprio sotto la sua sella è stato nominato nel 2017 numero uno del mondo nella classifica della World Breeding Federation for Sport Horses. Nel 2017, con Irenice Horta, De Luca ha ottenuto un ottimo settimo posto individuale ai WEG di Tryon. A questi si aggiungono moltissime vittorie e piazzamenti in CSI e CSIO sui più prestigiosi campi di gara internazionali.
Dal gennaio 2015, Lorenzo De Luca vive e lavora in Belgio, a Wolverten, come cavaliere di Stephex Stables. Lorenzo alterna periodi in Belgio a periodi in Florida dove si trasferisce in particolare nei mesi invernali per prendere parte al circuito dei concorsi a Wellington e dove vive con la sua fidanzata Jessica Springsteen.
Lo abbiamo intervistato in questo momento di sospensione dell’attività sportiva, momento che induce tutti a riflessioni e propositi.
Dopo la Cina è stata l’Italia la Nazione più colpita dal virus e quindi quella più al centro dell’attenzione mondiale. Hai potuto seguire l’evoluzione della situazione? Tu ti muovi tra Florida e Belgio, ma la tua famiglia è in Italia, come la vivi? Vi sentite sempre? Sei preoccupato?
Beh, certamente ho seguito giorno per giorno l’evolversi della situazione in Italia, una tragedia che ha trovato tutti impreparati. Purtroppo tanta gente è morta e continua a morire. Ci sentiamo chiaramente ogni giorno e sapere che stanno bene mi rasserena. Spero quanto prima che gli scienziati e i medici trovino un vaccino per sconfiggere questo mostro invisibile.
Come vedi il rientro alle competizioni? A breve scadenza non si può programmare, ma cosa vedi davanti a te dopo questo stop forzato? Quali sono i cavalli con cui ripartirai, su cui punterai e quali invece, anche tra i giovani, hanno programmi a più lunga scadenza?
Direi che al momento pensare all’attività agonistica sarebbe, per quanto importante sia per noi, superfluo. Quando sarà il momento ripartirò con un buon gruppo di cavalli giovani, Malissa, George, Nuance, Kulana e poi in prima linea Scuderia 1918 Halifax, Ensor e Dinky Toy.
Cosa ti colpisce di più nei cavalli? Cosa cerchi in un cavallo quando lo incontri per la prima volta? Quali sono le qualità che ti colpiscono subito? Dettagli, sfumature…
Equilibrio, carattere, rispetto. Il carattere, però, è quello che conta più di tutti. Se un cavallo recepisce quanto appreso e ha la volontà di essere dalla tua parte, premettendo che facciamo tutto nella maniera più giusta, è sicuramente un primo cavallo.