INTERVISTA A NICOLE CERESETO
Nicole Cereseto, 23 anni, si divide tra la sua passione per i cavalli e il salto ostacoli e la sua attività di influencer nel settore equestre. Nicole è la prima influencer professionista italiana nel settore dei cavalli; attraverso il suo profilo trasmette la sua passione ai sui fans il cui numero, sia nel pubblico sia nel privato, aumenta in modo esponenziale grazie alla sua genuinità, simpatia e dedizione a ciò che ama di più: i cavalli.
Proprio per il ruolo determinante che gli influencer svolgono all’interno della comunicazione, essi vengono spesso utilizzati dalle aziende per pubblicizzare prodotti o brand che rientrano nella loro sfera di influenza. E oggi, nel mondo del web 2.0, l’influencer è una vera e propria attività di marketing.
Gli influencer piacciono perché sono persone reali, spontanee, che comunicano attraverso i social, hanno un filo diretto con il consumatore di oggi. Nicole rappresenta questa nuova realtà professionale in ambito equestre.
Come ti sei avvicinata ai cavalli?
Mi sono avvicinata ai cavalli dal niente, tante persone che conosco si sono avvicinate magari grazie alla famiglia che già era dentro questo mondo, i miei invece non sapevano quasi come fosse fatto un cavallo. Li ho incontrati per la prima volta da piccolina, avevo forse tre anni, in un agriturismo.
Ero già innamorata dei cavalli, li disegnavo, giocavo con i pupazzetti finché sono arrivata a questo agriturismo dove li ho visti per la prima volta. Da quel momento sono entrati nella mia vita per sempre. Quando ho preso il primo pony ero in un maneggio in cui si faceva completo, quindi ho iniziato col dressage, il salto ostacoli e il cross country. Però il salto ostacoli era quello che mi piaceva di più. In cross ho fatto una brutta caduta, è stato un momento difficile, ma sono ripartita dedicandomi solo al salto ostacoli, la mia passione.
Parlaci dei tuoi cavalli.
Ho tre cavalli: Corbreka, Heartbeat BB e American Pie De Tiji Z, soprannominati Bekka, Bimbo e Pina. Ho un rapporto molto stretto con loro, basato su fiducia e rispetto, sono i miei compagni di avventura, i miei amici. Monto al centro ippico Valleverde a Besana Brianza e il mio istruttore è Cristiano Zappa. Monto a cavallo tutte le mattine. Alle 7.00 sono in scuderia.
Riesci a conciliare i tuoi impegni con i cavalli, con i social e passare del tempo anche con i tuoi amici?
Sì, assolutamente. In genere sono abbastanza timida, non amo la vita spericolata, non mi interessa dover uscire per forza ogni giorno o ogni sera. Cerco di fare conciliare le cose. La mattina la dedico interamente ai cavalli. Per quanto riguarda il lavoro invece sono seguita da un’agenzia, quindi ho le persone che mi seguono, devo andare incontro alle esigenze delle diverse aziende, dei clienti, però fondamentalmente gli orari li stabilisco io, do io le mie disponibilità. Molte persone non capiscono il mio lavoro, pensano che io sia solo una ragazzina di 23 anni che sponsorizza cremine sui social. Tanti non sanno tutto quello che c’è dietro. È un lavoro vero e proprio. Per quanto riguarda le amicizie, riesco a prendermi il mio spazio, anche se non amo fare tardi la sera perché alle 7.00 del mattino sono in scuderia.
Cosa vorrai fare in futuro, continuare con l’equitazione, magari diventando istruttore, portando avanti una tua scuderia, o sei più orientata verso l’attività social?
È una bella domanda a cui ora non saprei rispondere perché la mia vita mi piace così come è. Ho 23 anni e desidero sempre fare di più. Nel mio futuro vedo sia l’equitazione, che ci sarà per sempre, sia il lavoro sui social, perché questa sono io. È ovvio che col passare degli anni vorrò sempre una versione migliore di me, però io mi vedo sempre così come sono, ovvio magari con una famiglia. Cavalli e social sono le cose che mi piacciono di più perché credo, e spero, di essere un aiuto, un punto di riferimento per le ragazzine a cui magari piace l’equitazione ma non riescono a viverla e con quello che faccio vedere io riescono ad entrare un po’ nell’ottica, o magari a quelle persone che hanno avuto delle difficoltà e che si impegnano per superarle, come è successo a me dopo l’incidente.
Che consiglio daresti ai giovani che vogliono fare l’equitazione seriamente fai tu?
Dipende sempre dalla passione che hanno, se oltre ai cavalli amano lo sport. A me piace l’equitazione, unisco l’amore per i cavalli allo sport. Amo tanto lo sport in generale. Quindi dipende da cosa si cosa vuole fare, se andare a cavallo per svago e divertimento oppure se si vuole fare attività agonistica. Anche l’età conta molto. Io sono rimasta l’unica di tutti i miei amici che avevano iniziato. L’unica comunque a fare sport a livello agonistico. L’equitazione, come gli altri sport, è fatta di alti e bassi e soprattutto di bassi. Può succedere qualsiasi cosa ogni giorno quando meno te l’aspetti; è uno sport che ti mette con le spalle al muro e ti ritrovi a non sapere cosa fare. È la passione che spinge a rialzarsi e continuare. Io non mi vedrei senza cavalli, mi sentirei come se mi mancasse qualcosa di importante. Perciò la prima cosa è valutare la passione che hai, quanto tempo vuoi dedicare, se vuoi veramente passare il resto della tua vita a fare questo perché una volta che tu entri nel mondo dell’equitazione non te lo togli più, a parer mio. Sei sempre dentro. Magari smetti un attimo ma dopo sei di nuovo dentro.
Chi sono i tuoi idoli nello sport?
Non ho degli idoli, ma ci sono due cavalieri che ammiro molto, Jessica Springsteen e Steve Guerdat. Eh, lei mi piace proprio tanto. Perchè penso che una persona possa avere tutti i soldi che vuole, magari può essere anche stata avvantaggiata da piccolina, con pony e cavalli migliori del mondo, però una volta che arrivi a fare quelle gare non serve solo il cavallo, non basta quello che possiedi, ci devi essere tu, con impegno, volontà e fatica. Steve mi piace come monta, il suo stile, sempre ordinato, bello, quando deve fare gli interventi sembra che non li faccia. Una bella equitazione pulita.
Come vivi il concorso? Sei emotiva?
In realtà non lascio che l’emozione compromette la gara. Anche se a distanza di anni l’agitazione, quella ansietta, c’è sempre. Magari entro in campo con l’agitazione di volere fare bene, di voler dimostrare a me stessa che ho lavorato bene, in ogni caso quando suona la campana l’agitazione scende e c’è il percorso per me, quindi riesco a gestire bene l’emozione. In concorso sono sempre ben organizzata; ho sempre tutto pronto almeno due ore prima. Non mi piace il ritardo, voglio essere sempre puntuale e concentrata sui miei cavalli. Quando è tutto finito posso andare in giro, chiacchierare. Però per me, ripeto, è quasi un lavoro, quindi cerco sempre di farlo per il meglio.
Il tuo sogno o i tuoi sogni?
Una volta credo che avrei detto le Olimpiadi, quando ero un po’ più piccola e ingenua, ora per me il mio sogno è quello che sto vivendo, avere i miei cavalli, vivere in concorso, fare quello che mi piace ogni giorno e farlo sempre meglio. Avere la mia vita è un sogno perché senza questo non sono niente. Poi è ovvio che mi piacerebbe tanto iniziare a girare il mondo, mi piacerebbe gareggiare sotto la Tour Eiffel. Per me i cavalli sono compagni, sono, spensieratezza. Sono la felicità.
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