Testo di DOTT.SSA EMANUELA VALLE
DIP. SCIENZE VETERINARIE – UNIVERSITà DI TORINO
EBVS® European Specialist in Veterinary
and Comparative Nutrition
COSA SI INTENDE PER ASMA EQUINA?
E’ il termine per definire cavalli con problemi respiratori cronici. L’asma può essere classificata in lieve o grave. Soprattutto i casi lievi sono difficili da riconoscere in quanto i cavalli sembrano essere in salute. Tuttavia la tosse deve sempre essere un campanello di allarme anche quando sporadica. Altri segnali sono un leggero aumento del recupero post esercizio o lo scolo dal naso. Sentiamo subito il veterinario per un suo parere quando vediamo che i cavalli presentano questi sintomi anche se sporadici. Se non trattati i cavalli arriveranno ad ammalarsi. In questo ultimo caso i cavalli faticano a respirare, anche a riposo. Tuttavia, con un trattamento appropriato, l’asma equina può essere controllata. La salute può essere gestita variando i fattori ambientali ed eventualmente quando il veterinario lo ritiene opportuno utilizzando farmaci.
12 è il numero di respiri che un cavallo compie a riposo in un minuto. Questi sono sufficienti a far transitare nei polmoni più di 70 litri di aria. Noi invece con 15 respiri al minuto a riposo ne inaliamo solo 6.
Vista la quantità di aria di cui il cavallo necessita, l’aria che respira deve sempre essere sana.
Troppo spesso le vie respiratorie sono sottoposte ad ambienti inadeguati in termini di qualità dell’aria. Questo accade in diverse situazioni in cui viene tenuto il cavallo:
In box
Nelle lettiere viene prodotta ammoniaca che è un forte irritante. L’ammoniaca deriva dall’urea, un composto azotato presente nelle urine. Una volta nell’ambiente viene degradato in ammoniaca. Questa sostanza ha un odore pungente ed irritante molto forte. In certe scuderie le lettiere arrivano ad accumulare più di 200 ppm di ammoniaca. Basti pensare però che 35 ppm è il quantitativo che ci fa lacrimare gli occhi. A lungo andare questa sostanza ha effetti deleteri sulla salute dell’apparato respiratorio.
A questa vanno aggiunte le polveri presenti nell’ambiente, nel foraggio e i pollini.
Nell’aria che respiriamo ci sono batteri, spore fungine, virus, fibre vegetali e pollini che compongono il cosiddetto ‘bioareosol’.
Durante l’alimentazione
Il foraggio è spesso il responsabile principale dell’asma del cavallo. Esso contiene sempre una certa percentuale di polvere e spesso anche un bioaresol consistente. Non a caso il cavallo mentre mangia il fieno spesso sbuffa per ripulirsi le vie respiratorie. Scegliere un buon fieno fa la differenza per qualsiasi cavallo.
Esso deve essere pulito, ovvero agitandone una manciatina in aria non deve produrre bioaresol visibile.
Deve essere poi somministrato in modo che il cavallo allunghi il collo verso il basso per mangiarlo, sotto il livello del garrese.
Per i cavalli asmatici adottiamo anche qualche accortezza:
Per alcuni basta bagnare il fieno: deve però stare a mollo per 20 minuti completamente ricoperto dall’acqua. Di meno sarebbe inefficacie, di più perderebbe i nutrienti solubili come zuccheri e proteine.
Per altri invece adottiamo il vaporizzatore, un bel sistema per purificare il fieno per tutti i cavalli sportivi. Ci aiuta ridurre gli sprechi di acqua, ma anche a gestire meglio la sanificazione del fieno.
In altri casi è possibile usare il fieno silo. Ottimo prodotto, anche se molto costoso e va dato comunque in quantitativi maggiori in quanto è per circa la metà composto di acqua.
Durante il lavoro
La polvere è dannosissima. è durante il lavoro che il cavallo respira di più e nelle sue vie respiratorie al galoppo transitano in certi momenti anche 1800 litri d’aria. I campi, in relazione a come sono composti, vanno bagnati e regolarmente trattati al fine di ridurre il contenuto di polvere.
Durante il trasporto
Il cavallo è chiuso in ambiente ristretto e quindi la possibilità di avere un ambiente con molte polvere respirabile è elevata. Questi gli accorgimenti:
– Se si mette una lettiera, utilizzare solo truciolo depolverizzato. Eventualmente innaffiarlo con un po’ di acqua.
– Utilizzare solo foraggi depolverati: per i cavalli asmatici mettere una retina con fieno vaporizzato o piccole % di fieno silo.
– Lasciare che il cavallo possa abbassare un po’ la testa. Questo aiuta a liberare il primo tratto respiratorio, dove le particelle di polvere sono intrappolate nei corti peli capillari del naso.
– Prevedere una areazione adeguata: i camion moderni hanno tutti un sistema di ventilazione come previsto da normativa per i trasporti lunghi. Secondo le ‘Linee guida alle buone pratiche per il trasporto dei Cavalli’ della commissione Europea (2018) la capacità di ventilazione deve essere di almeno 60 m3/h/100 kg di peso vivo sia per viaggi lunghi, sia per viaggi brevi. Per viaggi di durata superiore a 8 ore questo è un requisito di legge.
– Fermarsi di frequente per lasciar il cavallo respirare aria pulita e abbassare la testa.
Migliorare la qualità dell’aria in scuderia
L’aria in scuderia deve essere pulita. Per questa ragione deve esserci un ricircolo dell’aria continuativo e costante. Non serve aprire le porte, ma le scuderie devono essere dotate di sistemi di ventilazione. Questi possono essere naturali e/o forzati. Essi vanno studiati affinché non vengano create correnti di arie dirette sui cavalli.
– Mantenere il più possibile i cavalli fuori dai box, utilizzando paddock e prati.
– Lasciare i cavalli fuori dai box e dai corridoi al momento della pulizia della scuderia.
– Utilizzare foraggio depolverizzato. No a diete completamente pellettate o con fieni a fibra corta per non diminuire troppo i tempi di consumo.
– Usare lettiere depolverizzate. Oggi oltre al truciolo troviamo la paglia depolverizzata e il cocco.
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