Cosa c’è da sapere per rendere il viaggio più confortevole al cavallo
DOTT.SSA EMANUELA VALLE
DIP. SCIENZE VETERINARIE – UNIVERSITÀ DI TORINO
EBVS® EUROPEAN SPECIALIST IN VETERINARY
AND COMPARATIVE NUTRITION
Viaggiare non è poi così semplice anche per un cavallo abituato. Lo stress da trasporto è il risultato di tensioni e preoccupazioni determinate da numerosi fattori che esercitano sull’organismo stimoli che a lungo andare possono determinarne l’affaticamento.
Gli stress fisici ed ambientali più insidiosi sono:
Vibrazioni: il mezzo di trasporto vibra e si muove costantemente costringendo il cavallo a cambiare di continuo il suo baricentro per mantenere l’equilibrio. In pratica il corpo del cavallo e le sue gambe lavorano come delle molle per bilanciare le variazioni, le accelerazioni e le decelerazioni del mezzo. Si calcola che le oscillazioni orizzontali per circa 50 km di viaggio possano arrivare a 240 metri e quelle verticali fino a 90 metri. Queste possono variare in funzione della guida del mezzo utilizzato e del percorso effettuato.
Luce: variazioni della luminosità continue, così come rumori odori e temperatura sono fattori importantissimi che creano continue tensioni nel cavallo che deve adattarsi di continuo. Il cavallo si adatta lentamente soprattutto alle variazioni luminose passando da zone di luce intensa, come quella che arriva dal finestrino, a zone di buio come le gallerie che possono creare tensione. Infatti, il tempo necessario per adattare la vista alla variazione luminosa richiede tempo. Se per l’uomo bastano meno di 5 secondi al cavallo serve un po’ di più.
Temperatura: la temperatura dentro il mezzo non deve superare mai la ‘temperatura critica’ ovvero quella in cui in cavallo fa fatica a termoregolare. Il cavallo deve viaggiare con una ‘temperatura di confort termico’ che ha come limite superiore 20 C° e come limite massimo critico 25 C°. Nella zona di confort termico il cavallo non suda e dunque non spende energia diminuendo il grado di affaticamento.
Anche lui può soffrire di mal d’auto
La ‘cinetosi’, ovvero la sensazione di nausea ed eventualmente vomito che proviamo durante un viaggio, non è stata dimostrata nel cavallo, anche perché i nostri cavalli non possono vomitare, né tanto meno comunicarci la loro sensazione di nausea. Tuttavia, possiamo affermare con certezza che anche il cavallo risente tantissimo del movimento. Quanto ne risente dipende del veicolo, dalla guida, dalle condizioni del manto stradale e dalla posizione del cavallo.
Se un cavallo manifesta problemi a salire per esempio su un van piccolo o dove deve stare in posizione obliqua, non possiamo escludere che non sia per le sensazioni sgradevoli che prova su quel particolare tipo di trasporto. Può essere che il cavallo non riesca a bilanciarsi bene perché la posizione e lo spazio non gli sono congeniali e dunque nonostante gli approcci comportamentali corretti il problema non si risolve e lo stress aumenta di conseguenza. I nostri cavalli se obbligati a salire su un mezzo dove non si trovano bene, sudano, si agitano, sporcano molle e un sedativo sicuramente non li aiuta, ma complica le cose. Nei confronti di questi cavalli dobbiamo essere empatici e capire i loro bisogni ed avere molta pazienz
I fattori critici durante il viaggio
Sono numerosi e hanno notevoli conseguenze sul trasporto. Tra questi i più importanti sono: il tipo di guida e il percorso effettuato, il microclima nel mezzo, scarsa abitudine del cavallo, separazione dalla scuderia famigliare e tutti i fattori fisici come luce, temperatura rumori e vibrazioni.
Sedativi e tranquillanti
Non devono essere MAI usati se non dopo consulto del veterinario. Infatti, la somministrazione di sedativi prima di caricare il cavallo pensando di aiutarlo nel sopportare lo stress possono aumentare il rischio di traumi in quanto possono compromettere la sua capacità di stare in equilibrio.
Scegli i colori chiari
Soprattutto i mezzi meno recenti, magari di cavalieri amatoriali, non sono dotati di una ventilazione forzata. Dunque è bene parcheggiare i van in zone ariose ed ombreggiate. Ricordiamoci che i colori chiari attirano meno la luce del sole.
L’opinione degli esperti
Al fine di ridurre i rischi connessi al trasporto l’EFSA (agenzia dell’Unione europea con il compito di servire da fonte imparziale di consulenze scientifiche) ha redatto una ‘Scientific Opinion’ basata sul parere di molti esperti di benessere del cavallo.
Alcuni punti importanti del report scientifico sottolineano che:
– Al fine di ridurre al minimo lo stress e le
lesioni, i cavalli dovrebbero essere addestrati
per il carico e lo scarico dai mezzi: questo richiede tempo a casa e dovrebbe fare parte della comune routine di crescita del giovane cavallo. Salire sul mezzo deve essere una consuetudine positiva.
– Il microclima durante il trasporto deve essere
sempre monitorato al fine di avere un ambiente ideale per il cavallo.
– I cavalli stanno più comodi se hanno spazio sui
lati davanti e dietro. Secondo alcuni ricercatori questo spazio corrisponde a 40 cm intorno al cavallo (nel suo punto più largo come la pancia e dalla coda al naso con il collo parallelo al suolo). La lunghezza deve essere di 50 cm se durante il trasporto viene fornito il fieno nella retina. Questo permette ai cavalli di bilanciarsi bene perché possono allargare le gambe e abbassare la testa.