È una delle reazioni emotive tipiche della natura dei cavalli. L’eccitazione è generalmente conseguenza dello stato di allerta e della paura.
Modo estremo di attirare l’attenzione e forte reazione a qualcosa di insolito, di imprevisto, l’eccitazione è la conseguenza di un elevato livello di emotività del cavallo. Se l’eccitazione si prolunga con il passare del tempo può diventare una forma di stress. Più il grado di eccitazione del cavallo è elevato, più i suoi movimenti sono agitati e nervosi. Il cavallo manifesta la sua eccitazione attraverso questi comportamenti e atteggiamenti: il corpo in tensione, gli occhi spalancati, le narici dilatate, le orecchie attente e mobili, la bocca serrata, i movimenti rapidi e a scatti, corre con le gambe molto rilevate e all’improvviso si ferma per poi ripartire, sgroppa, nitrisce, soffia, alza la testa e il collo e agita la coda sollevandola in aria, emettendo anche piccole quantità di feci ripetutamente.
IN NATURA
L’eccitazione è un comportamento naturale legato alla fuga oppure al gioco, al divertimento. Rumori, oggetti e odori inaspettati e inusuali causano nel cavallo la reazione istintiva di vigilanza e allerta che portano alla fuga. Se il cavallo si trova in un gruppo può trasmettere il suo stato di eccitazione agli altri suoi compagni e indurli quindi a imitarlo. L’eccitabilità di un cavallo può dipendere da diversi fattori come la genetica, il carattere, le esperienze vissute e le situazioni in cui si viene a trovare. Anche quando gioca il cavallo manifesta eccitazione, pur se in questo caso è una manifestazione di gioia, festosa. Quando liberiamo il nostro cavallo nel paddock, soprattutto se lo spazio è grande, la sua prima reazione normalmente è quella di trottare e galoppare sollevando molto le gambe da terra, pavoneggiandosi, a testa e coda alta; corre e sgroppa avanti e indietro, scarta, sbruffa e soffia. La sua è un’eccitazione dovuta alla gioia di sentirsi libero, di potersi muovere come la sua natura lo ha fatto, di giocare e sfogare le energie che la vita quotidiana, che in genere trascorre per la maggior parte in box, non gli consente di fare. Quando si è sfogato per bene, mette giù la testa e bruca tranquillo. Se invece l’uscita al paddock è quotidiana, vedremo che il suo atteggiamento sarà differente, sarà calmo e tranquillo e dopo essersi un po’ ‘sgranchito’ si metterà a brucare l’erba.
CON L’UOMO
Nella vita di scuderia, il cavallo può eccitarsi a causa della paura. La paura può essere causata da tantissimi diversi fattori, tra cui non sottovalutiamo il cambiamento del gruppo di cavalli a cui è abituato, per esempio spostarlo di box, oppure gli amici vicini di box che vengono spostati, e ancora rumori e odori improvvisi e sconosciuti di cui il cavallo non riesce a capire la provenienza. Oppure l’eccitazione può manifestarsi durante il lavoro per tante diverse ragioni legate all’ambiente circostante, al tipo di lavoro svolto, troppo impegnativo o prolungato, alle richieste del cavaliere che al cavallo risultano incomprensibili e via dicendo…
Talvolta quando il cavallo non riesce più a contenere questo stato emotivo può addirittura andare in panico e avere reazioni che a noi possono sembrare incomprensibili ma che invece fanno parte della sua natura e sono quindi istintive. Un esempio è quando il cavallo ‘ci prende’ la mano, cioè alza la testa sfuggendo al controllo e scappa al galoppo veloce uscendo dal campo di lavoro e addirittura qualche volta portandoci diritti in scuderia!
A noi può risultare incomprensibile la sua reazione, mentre per lui è la conseguenza naturale di un attacco di panico dovuto a stress, paura e qualunque altra situazione negativa a cui lo stiamo sottoponendo, talvolta inconsapevolmente ma purtroppo accade anche consapevolmente quando gli imponiamo qualche cosa che lui non conosce o che teme senza l’approccio corretto.
LO STATO DI ECCITAZIONE è quindi
legato allo STATO D’ANIMO del cavallo,
allo STATO EMOTIVO,
alla SITUAZIONE IN CUI SI TROVA.
SICUREZZA, CONFORT e GIOCO sono
le tre condizioni nelle quali il cavallo si trova a suo agio.
Dobbiamo essere noi a garantirgliele. Il cavallo non fa distinzione tra comportamento POSITIVO o NEGATIVO, GIUSTO o SBAGLIATO; per lui è naturale seguire l’istinto. Quindi fuggire via al galoppo con noi in sella è per lui del tutto normale se si trova in preda alla paura o addirittura al panico. Non lo fa certo per farci dispetto, lo fa perché è la sua natura. Ecco perché dobbiamo sempre domandarci “Perché fa così?” e ricercare nelle nostre azioni, nell’ambiente circostante o nella vita che gli facciamo vivere le risposte. Per tutte queste ragioni è indispensabile conoscere la natura del cavallo e comprendere le sue reazioni al fine di instaurare una comunicazione costruttiva basata sulla reciproca fiducia, sulla serenità, sulla complicità
LA COMUNICAZIONE
Quando un cavallo si trova in stato di eccitazione la sua capacità di apprendimento e quindi la sua attività sono assolutamente limitate. Dobbiamo quindi capire perché e cosa ha causato lo stato di eccitazione, eliminare la causa, tranquillizzarlo e restituirgli la fiducia facendogli capire che non ha nulla da temere. Quando il cavallo ritrova la calma e la fiducia abbassa la testa, se è montato estende il collo e il naso verso il basso. Il suo corpo si rilassa e la sua mente si tranquillizza. Abbassare la testa, brucare l’erba, ‘sbruffare’ dalle narici sono atteggiamenti di serenità e fiducia. Teniamo sempre bene a mente che in ogni cavallo domestico vive un cavallo selvaggio. Eppure il cavallo è l’unico animale selvaggio che ha scelto di diventare domestico e di stare accanto a noi. Tra noi e il nostro cavallo si crea un legame forte, profondo, un’amicizia solida. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo conoscerlo a fondo e conoscere le regole su cui si basa la sua vita. Quindi, un atteggiamento di fuga è la reazione naturale a uno stato di paura, frustrazione, stress. Uno stato che spesso è causato da noi anche inconsapevolmente. Ciò che ci aiuta a migliorare la nostra comprensione dei cavalli è il tempo che riusciamo a dedicare a loro.
IL TEMPO è LA CHIAVE
per una RELAZIONE SINCERA
e basata sulla FIDUCIA.
E allora domandiamoci: quanto tempo passiamo con il nostro cavallo? Come è la qualità del tempo che trascorriamo con lui? Siamo sempre concentrati quando stiamo con lui? Siamo quindi distratti o manteniamo l’attenzione e la connessione con lui? Diamoci le risposte.