Il periodo di maggiore apprendimento di un cavallo è dai primi mesi di vita fino ai 2-3 anni di età
MARCO PAGLIAI E ALBERTO ALESSI
Secondo studi e ricerche fondate sulla scienza dell’etologia, è dai primi mesi di vita fino a due-tre anni di età che il cavallo forma la sua personalità e si sviluppa nel fisico e nella mente preparandosi ad entrare nel successivo periodo dell’addestramento e, in seguito, ai primi approcci con il mondo degli sport equestri.
Nella maggior parte dei casi negli allevamenti i puledri vengano tenuti, da quando nascono fino al momento in cui inizia la vera preparazione fisica, in ambienti privi di stimoli con pochissima interazione con l’uomo.
In questo modo viene tralasciato il periodo di maggiore apprendimento di un cavallo.
È proprio questo, invece, il tempo che dovrebbe essere ‘utilizzato’ per creare le basi della futura carriera sportiva del cavallo. È necessario che il puledro impari a vivere positivamente l’addestramento e il rapporto con l’uomo, a sviluppare la curiosità e le capacità di ‘problem solving’. In questo modo si prepara il cavallo ad accettare con più tranquillità e con più volontà quella che sarà la sua vita futura. Conoscere, comprendere e saper utilizzare le giuste regole della teoria dell’apprendimento del cavallo diventa il valore aggiunto per riuscire a valorizzare le qualità del cavallo e aiutarlo a superare le sue difficoltà durante la crescita e per tutta la sua vita. Grazie alla selezione genetica, lo standard di qualità fisica e atletica del cavallo è oggi a un livello altissimo. Quello che serve è, però, lavorare sulla mente del cavallo per crescere i nuovi campioni. Chiunque voglia dedicarsi alla crescita di un cavallo sportivo sano nella mente e nel fisico, deve avere una formazione fondata su principi etici, etologici e di competenza tecnica nelle fasi di apprendimento e addestramento.
Addestramento Etologico
Addestramento Etologico ha sviluppato uno studio e un programma di preparazione mentale per i puledri da 0 a 3 anni per predisporli, attraverso esercizi mirati, al successivo lavoro con il cavaliere. Ecco alcuni spunti di riflessione tratti dallo studio di Addestramento Etologico che mettono in evidenza alcune tra le principali caratteristiche etologiche del cavallo.
usarle per ottenere un beneficio.
Temperamento e carattere
Il temperamento indica una predisposizione del cavallo a reagire all’ambiente e agli stimoli in un determinato modo. Sebbene il temperamento sia legato alla genetica e si manifesti già nei primi anni di vita, viene influenzato dall’ambiente in cui il cavallo vive.
Il carattere del cavallo viene invece plasmato dalle esperienze vissute, dall’ambiente e dalla compagnia (soprattutto in giovane età). Il carattere è il risultato dell’interazione tra l’influenza dell’ambiente e il patrimonio genetico e sociale proprio del cavallo. Il carattere è quindi modificabile perché è il risultato dell’esperienza e dell’adattamento tra i propri bisogni e la realtà esterna. Far vivere al cavallo la gerarchia del branco come in natura gli consente di sviluppare tratti caratteriali fondamentali per avere una mentalità equilibrata e adattiva. Invece, mettere puledri soli tutti insieme con l’intento di farli socializzare è un grave errore che fomenta i puledri con indole più forte e reprime quelli più remissivi.
La relazione con l’uomo e la ricerca scientifica
I cavalli che vivono allo stato brado sono molto sicuri di sé e abili nel ‘problem solving’. Anche per questo molti allevatori lasciano i puledri bradi e lontani dalle persone fino a tre anni di età. L’interazione tardiva con l’uomo rende, però, più complicato il rapporto con il puledro perchè questo spesso avviene al momento stesso dell’inizio del lavoro di addestramento. Serve conoscere bene come interagire con il puledro secondo i principi della sua natura per non incappare in errori ‘umani’… La ricerca scientifica ha dimostrato che tre puledri su dieci non arrivano in età adulta a svolgere l’attività per la quale sono stati allevati. Questo dato è chiaramente riconducibile a una carenza di interpretazione individuale del cavallo e ad una bassa capacità di creare un piano di preparazione individuale. Un addestramento standardizzato per ogni puledro è un limite per lo sviluppo e la scoperta delle vere potenzialità di un cavallo.
QUESTI STUDI, COMPROVATI DALL’ESPERIENZA DIRETTA, EVIDENZIANO LA NECESSITÀ DI CONOSCERE A FONDO E IMPARARE AD APPLICARE CORRETTAMENTE LE REGOLE DELL’APPRENDIMENTO DEL CAVALLO PER CHIUNQUE DESIDERI DEDICARSI ALLA FORMAZIONE DI UN CAVALLO SPORTIVO.